Con Messaggio n. 256 del 18 gennaio 2022, l’INPS aggiorna le FAQ in materia di assegno unico e universale per figli, istituito dal D.Lgs n. 230/2021, con nuove risposte ai quesiti relativi alla compilazione della domanda online e alla verifica della lavorazione della prestazione che riepiloghiamo di seguito
Quando si potrà richiedere l’assegno unico?
Da gennaio 2022, ma bisogna ricordare che per definire l’importo è necessario aver presentato un Isee valido. È possibile anche presentare la domanda senza Isee ma in questo caso si accederà solo all’importo minimo previsto per l’assegno unico. Sarà comunque possibile presentare l’Isee successivamente. In questo caso l’importo dell’assegno sarà determinato in base al valore ISEE per il proprio nucleo familiare. Per coloro che presentano ISEE entro il 30 giugno 2022, comunque, verranno riconosciuti gli importi spettanti in base al valore dell’ISEE presentato a decorrere dal mese di marzo 2022.
ATTENZIONE: È obbligatorio comunicare eventuali variazioni del nucleo familiare tramite Isee.
L’Isee è obbligatorio?
No, la prestazione Assegno Unico ha carattere universalistico e può essere richiesta anche in assenza di ISEE. In tal caso, si ha diritto solo all’importo minimo.
Chi ha avuto una variazione di reddito rilevante nel 2021 può presentare Isee corrente? E ogni quanto dovrà ripresentarlo?
Sì, la richiesta può essere accompagnata dall’Isee corrente, che fotografa una situazione reddituale e patrimoniale del nucleo più vicina rispetto a quelle registrate nell’Isee ordinario (che guarda al reddito e al patrimonio di due anni prima: l’Isee 2022 si basa su reddito e patrimonio del 2020) .Nel caso di variazione reddituale, l’Isee corrente vale sei mesi. Nel caso di variazione del patrimonio, l’Isee corrente si può presentare da aprile di ogni anno e vale sino al 31 dicembre dello stesso anno.
Chi va incluso nel nucleo familiare ai fini dell’Isee 2022 valido per l’assegno unico? Il nuovo convivente della madre divorziata va incluso? Gli eventuali altri familiari (zio, nonni) che convivono con il minore vanno inclusi? Il padre risposato che non convive con il minore va incluso?
Per richiedere l’assegno unico, in presenza di figli minorenni, sarà necessario presentare l’Isee minorenni (articolo 7 del Dpcm 159/2013). Tale indicatore, è diverso dall’Isee ordinario solo nel caso di caso di genitori non coniugati e non conviventi tra di loro: nel caso in cui il genitore non convivente non contribuisca versando un assegno di mantenimento del figlio (il cui importo andrebbe dichiarato nell’Isee), il suo reddito e patrimonio rilevano nell’indicatore come «componente attratta» o «componente aggiuntiva» (si veda il paragrafo 7 della circolare Inps 171/2014). Per i figli maggiorenni, invece, il riferimento è all’Isee ordinario (articoli da 2 a 5 del Dpcm 159/2013) e i maggiorenni con residenza diversa rispetto ai genitori fanno nucleo a sé soltanto se non sono più a carico a fini Irpef oppure se hanno un’età pari o superiore a 26 anni. In generale, comunque, l’Isee fa riferimento alla famiglia anagrafica che risulta dallo stato di famiglia in Comune. Pertanto, se nel nucleo che convive con il minore ci sono eventuali zii o nonni, vanno indicati anche loro nel nucleo a fini Isee.
Per avere la maggiorazione destinata alle famiglie con Isee fino a 25mila euro, che percepivano assegni al nucleo familiare, è necessario dichiarare di avere l’Isee sotto questa soglia e di aver percepito gli Anf nel 2021. Ma se ora, con la domanda, non volessi presentare l’Isee per il 2022? E se lo presentassi in seguito, sarebbe necessario presentare una nuova domanda o si può modificare quella già presentata?
Senza la presentazione dell’Isee, non sarebbe possibile fleggare nella domanda di assegno unico la richiesta della maggiorazione prevista dall’articolo 5 del Dlgs 230/2021, destinata appunto alle famiglie con Isee fino a 25mila euro. Se l’Isee fosse presentato in un secondo momento, probabilmente si potrebbe solo modificare la domanda già presentata per gli stessi minori.
L’assegno unico concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF?
No, l’importo dell’assegno unico non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef, in quanto esente.
Quando verrà pagato l’assegno unico?
Per le domande presentate a gennaio e febbraio i pagamenti cominceranno a essere erogati tra il 15 e il 21 marzo. Per le domande presentate successivamente il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022 i pagamenti avranno decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.
Posso richiedere l’assegno unico se sono in stato di gravidanza?
Per i nuovi nati l’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda va presentata dopo la nascita, dopo che è stato attribuito al minore il codice fiscale. Con la prima mensilità di assegno saranno pagati gli arretrati a partire dal settimo mese di gravidanza. L’assegno unico non è comunque compatibile con il premio alla nascita.
Quali prestazioni verranno sostituite dall’assegno unico?
Il premio alla nascita (bonus mamma domani), l’assegno di natalità (bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. Verrà abrogato anche il bonus tre figli, mentre rimarrà in vigore la maternità comunale di 1700 euro. Rimarrà invece vigente il bonus nido.
Quindi dal 1° gennaio non percepiremo più le detrazioni e gli assegni familiari?
Detrazioni e assegni familiari non saranno più presenti sui cedolini di stipendio dei lavoratori dipendenti e di pensione dal mese di marzo 2022.
Chi percepisce RDC da gennaio percepirà l’assegno unico?
No. Per le mensilità di gennaio e febbraio 2022 i percettori di RDC continuano a ricevere l’integrazione di assegno temporaneo. L’assegno unico verrà riconosciuto d’ufficio successivamente, su carta RDC.
Chi ha fatto domanda per Assegno Temporaneo non lo percepirà più da gennaio?
Chi ha già percepito l’Assegno Temporaneo continuerà a percepirlo fino a febbraio 2022.
Per percepire l’assegno unico da marzo 2022, dovrà presentare domanda, tenendo presente che i pagamenti sono comunque disposti a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per avere l’assegno da marzo occorre, quindi, presentare domanda entro febbraio.
L’assegno unico è compatibile con altri bonus?
L’assegno è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza. E’ altresì compatibile col Bonus Asilo Nido.
Bisogna presentare la domanda a gennaio?
Non c’è bisogno di presentare subito la domanda. È possibile farlo entro il 30 giugno 2022 senza perdere nessuna delle mensilità spettanti con decorrenza da marzo.
Chi ha presentato domanda per l’Assegno Temporaneo deve ripresentarla per Assegno Unico?
La domanda deve essere ripresentata anche da chi percepiva l’Assegno Temporaneo a eccezione di chi percepisce il Reddito di Cittadinanza che lo riceverà in automatico.
Chi deve presentare la domanda?
Uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale.
Come avviene il pagamento?
Sul conto corrente bancario o postale, bonifico domiciliato presso sportello postale, libretto postale, Conto corrente estereo area SEPA, Carta prepagata con Iban. Questi conti devono essere intestati al richiedente o all’altro genitore (se viene scelta la ripartizione dell’importo).
Come avviene il pagamento in caso di richiedente figlio maggiorenne?
In questo caso l’Iban deve essere intestato al figlio maggiorenne che richiede la prestazione o cointestato a lui.
E nel caso di tutore di un genitore come avviene il pagamento?
Nel solo caso del tutore di un genitore, i conti sopra elencati possono essere intestati al tutore stesso o al tutelato.
Come si presenta la domanda?
La domanda si presenta online accedendo all’apposita procedura pubblicata sul sito INPS con SPID, CIE o CNS, o tramite patronato o rivolgendosi al contact center INPS.
Quali documenti servono per presentare domanda?
Le informazioni richieste per presentare domanda sono minime: dati dei figli (codice fiscale, eventuale disabilità), dati altro genitore (ove presente e solo il codice fiscale), dati per il pagamento, dichiarazioni di responsabilità e assenso al trattamento dati.
L’assegno unico come viene pagato per genitori divorziati o non conviventi?
L’assegno può essere pagato al solo richiedente o, anche a richiesta successiva, in misura uguale tra i genitori. Il richiedente dichiara che le modalità di ripartizione sono state definite in accordo con l’altro genitore.
L’assegno di maternità del Comune per mamme disoccupate rimane o viene inglobato nell’assegno unico?
Non è nelle misure soppresse dal decreto, quindi resta valido.
Il beneficiario di RDC, nel caso in cui sia divorziato o separato dall’altro genitore, può prendere l’assegno al 100%?
Il divorziato/separato non fa parte del nucleo ISEE e quindi al momento non è tra i titolari della carta Rdc. Sugli aspetti legati a Rdc ci sarà comunque apposito messaggio. Va tenuto conto che l’assegno unico per i nuclei Rdc ha delle proprie regole che verranno chiarite in seguito.
In tutti i casi in cui si sceglie di percepire al 100% l’assegno unico, l’altro genitore (anche se sposato e convivente) deve successivamente confermare questa scelta accedendo alla procedura con le proprie credenziali?
No, non è prevista una conferma obbligatoria. Il richiedente seleziona di voler percepire il 100% dell’assegno e, dichiarando di essere d’accordo con l’altro genitore, percepisce il 100% senza necessità di successiva conferma dell’altro genitore. Il secondo genitore però ha la facoltà di modificare successivamente la scelta del primo, accedendo con le proprie credenziali alla procedura e indicando i suoi dati per il pagamento (iban, bonifico domiciliato ecc.).
Chi ha l’affido esclusivo cosa deve flaggare per avere il 100 per cento?
Seleziona la prima casella del modello optando per la richiesta dell’importo al 100%.
Chi ha il figlio con legge 104 articolo 3 comma 3, ma non presenta ISEE deve solo dichiararlo senza aggiungere altro?
Sì. Non deve fare altro
Se si è genitore unico (vedovo o con figlio non riconosciuto), si deve flaggare il diritto alla maggiorazione per reddito da lavoro?
No. Bisogna però attendere la circolare INPS che chiarirà se il diritto alla maggiorazione potrà essere riconosciuto automaticamente anche ai genitori unici titolari di reddito da lavoro.
Se uno dei due genitori percepisce Naspi e l’altro è dipendente, si ha diritto alla maggiorazione prevista per i due genitori con reddito?
Bisogna attendere la circolare che chiarirà questo aspetto in quanto al momento con reddito si intendono redditi da lavoro autonomo, redditi da lavoro dipendente e assimilati e redditi di impresa, citando i vari articoli del TUIR che li prevedono e li disciplinano. Va precisato che la maggiorazione spetta solo nel caso di ISEE inferiore a 40.000, non quindi a tutti come sembrerebbe dal modello di domanda.
Se uno dei due genitori ha partita IVA e l’altro è dipendente, si ha diritto alla maggiorazione prevista per i due genitori con reddito?
Anche qui bisogna attendere la circolare che chiarirà questo aspetto, anche se al momento nella bozza questa situazione è inclusa tra quelle cui spetta la maggiorazione. Va precisato che la maggiorazione spetta solo nel caso di ISEE inferiore a 40.000 non quindi a tutti come sembrerebbe dal modello di domanda.
Sono residente a San Marino, percepisco redditi in Italia dove presento la dichiarazione dei redditi e percepisco le detrazioni per i miei due figli a carico. Posso presentare la domanda per l’assegno unico oppure no, non essendo residente in Italia?
Si attendono chiarimenti all’interno della prossima circolare Inps. Il decreto istitutivo dell’assegno unico, comunque, sembra escludere dal novero dei beneficiari i richiedenti che non siano residenti al momento della domanda in Italia e che non siano (o non siano stati) residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuativi (in alternativa a quest’ultimo requisito, la norma prevede che il richiedente sia titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato o a tempo indeterminato di durata almeno semestrale).
Ho un figlio a carico under 21 ma residente all’estero (iscritto all’Aire). Ho diritto all’assegno unico?
Si attendono chiarimenti all’interno della circolare Inps di prossima emanazione. Si ricorda che per figli a carico, in base all’articolo 1, comma 2, del Dlgs 230/2021 sull’assegno unico (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 309 del 30 dicembre 2021), si intendono quelli che fanno parte del nucleo familiare indicato ai fini Isee.
Due figli con due papà diversi nessuno dei due papà è sullo stato di famiglia della madre richiedente, quest’ultima deve comunque inserire i loro redditi?
Attendere la circolare che fornirà indicazioni di dettaglio per i casi specifici
Una ragazza madre che convive deve inserire dati del compagno anche se non è il padre?
No, se non è il genitore del figlio per cui si fa richiesta di Assegno unico.
Cosa succederà alle detrazioni e assegno moglie a carico nel 2022, con l’ingresso dell’assegno unico perderemo quello della moglie?
Rimangono le detrazioni per gli altri familiari ivi inclusi i figli maggiori di 21 anni ancora a carico.
Se vivo con mia figlia, mia mamma e mio fratello nei componenti del nucleo devo indicare anche loro?
Il nucleo è quello costituito con le regole Isee (anche se non lo presentano) quindi la risposta è affermativa
Abbiamo quattro figli di cui uno con più di 21 anni. Abbiamo diritto alla maggiorazione di 100 euro prevista per le famiglie numerose sull’assegno unico?
Sì, anche se la maggiorazione non è prevista in base alle informazioni raccolte dal simulatore dell’assegno unico pubblicato online sul sito internet dell’Inps. Per legge, infatti, a decorrere dal 2022 è riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo.
Genitori separati, figlio minore disabile che vive con la madre. Si deve presentare anche Isee dell’altro genitore che non vive con noi?
No, per i separati non si applica l’Isee minorenni.
Sono separata e abbiamo la custodia condivisa del bambino. Come devo fare domanda?
Può chiedere il pagamento al 50%, indicando anche l’Iban dell’altro genitore.
Per chi percepisce gli ANF solamente per il coniuge a carico rimarranno sempre gli ANF anche da 03/2021 o il nuovo assegno unico?
Rimane ferma la disciplina degli ANF per gli altri familiari a carico diversi dai figli.
Per fare domanda una volta entrate nell’ottavo mese di gravidanza, il sistema mi chiede il codice fiscale del bambino e non mi fa andare avanti? Come posso fare visto che la norma prevede tale possibilità?
Non si deve fare domanda all’ottavo mese, ma solo alla nascita e saranno accreditate d’ufficio due mensilità di assegno (settima e ottava), oltre quella corrente.
Bonus Bebè e Bonus Mamma Domani fino a quando sono richiedibili?
Attendiamo la circolare su questi punti.
In caso di domanda presentata con errori è possibile cancellarla o modificarla?
Non si può ancora rinunciare né modificare la domanda inviata. Cliccare sul pulsante rinuncia in questa fase significa rinunciare alla prestazione nella sua interezza. Occorre, inoltre, prestare grande attenzione nell’inserimento dei codici fiscali perché il sistema li controlla
Saranno ancora necessarie le autorizzazioni come per gli ANF?
No, non saranno richieste.
Quanto dura la domanda per l’assegno unico?
La domanda per beneficiare dell’assegno è annuale e riguarda le mensilità comprese nel periodo tra il mese di marzo dell’anno in cui è presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo.
Cosa succede a chi presenta domanda a luglio?
Per le domande presentate dal 1° luglio in poi, la prestazione decorre dal mese successivo a quello di presentazione.
Chi deve presentare la domanda?
Uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale. La domanda di assegno unico per i figli è presentata dal genitore una volta sola per ogni anno di gestione e deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilità di aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite.
Per i figli maggiorenni chi deve fare domanda?
Può fare domanda uno dei genitori esercenti la responsabilità genitoriale oppure direttamente il figlio maggiorenne. Il figlio maggiorenne può fare domanda anche successivamente a quella presentata dal genitore che, in questo caso, viene annullata e sostituita.
Che requisiti deve avere il figlio maggiorenne per avere diritto all’Assegno Unico?
Deve avere un’età inferiore ai 21 anni e almeno uno di questi requisiti: 1) frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea, 2) svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui, 3) registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, 4) svolgimento del servizio civile universale. Tali requisiti (ivi inclusa l’età) non si applicano ai figli maggiorenni disabili che percepiranno comunque l’assegno.
In caso di figli a carico con disabilità quali limiti di età sono previsti?
In caso di disabilità del figlio a carico non sono previsti limiti d’età e la misura è concessa a prescindere.
L’assegno unico come viene pagato per genitori divorziati o non conviventi?
L’assegno può essere pagato al solo richiedente o, anche a richiesta successiva, in misura uguale tra i genitori. Il richiedente dichiara che le modalità di ripartizione sono state definite in accordo con l’altro genitore. La conferma delle modalità di ripartizione dell’assegno da parte del secondo genitore è opzionale. All’interno della domanda sono presenti diverse casistiche da flaggare in base alla situazione familiare.
Se devo dividere l’assegno unico al 50%?
I dati di pagamento del secondo genitore potranno essere forniti anche in un momento successivo e, in questo caso, il pagamento al 50% al secondo genitore ha effetto dal mese successivo a quello in cui la scelta è stata comunicata all’INPS. La modifica della ripartizione va effettuata accedendo alla domanda già presentata.
Se il figlio è in affidamento esclusivo con ordinanza del giudice?
Il pagamento in misura intera sarà del genitore affidatario.
Come fare in caso di affidamento condiviso?
Nel caso di affidamento condiviso del minore, in cui con provvedimento del giudice venga stabilito il collocamento del minore presso il richiedente, si può optare per il pagamento al 100% al genitore collocatario, salva comunque la possibilità per l’altro genitore di modificare la domanda in un momento successivo optando per il pagamento ripartito.
Nel caso di tutore del figlio?
Nel caso di nomina di un tutore o di un soggetto affidatario l’assegno è erogato al tutore o all’affidatario nell’esclusivo interesse del minore. In questo caso il richiedente dovrà presentare la domanda in qualità di tutore o affidatario selezionando la relativa opzione.
A che cosa serve il simulatore?
Il simulatore permette agli interessati di simulare l’importo mensile dell’assegno unico per i figli a carico. Il servizio è accessibile liberamente ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso. Non sono, infatti, richieste credenziali per il suo utilizzo.
Cosa serve per utilizzare il simulatore?
La composizione del nucleo familiare, quindi il numero di figli, l’età anagrafica e lo stato di disabilità. Inoltre, servirà l’importo ISEE in corso di validità per l’anno 2022 che si calcola sui redditi 2020 attestati nella certificazione unica 2021. In caso di separazioni, divorzi o genitori non conviventi i dati reddituali dell’altro genitore vanno comunque indicati all’interno del simulatore. Al fine di ottenere il calcolo della componente fiscale eventualmente spettante in sostituzione delle detrazioni fiscali è necessario provvedere all’inserimento del reddito complessivo Irpef di ciascun genitore (comprensivo dell’eventuale quota di reddito soggetto a tassazione sostitutiva e a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o d’acconto), desumibile da ISEE (quadro FC 8, sezione II) ovvero dal modello redditi 2021 (redditi 2020), ovvero dal 730/2021 e in assenza della dichiarazione fiscale dalla CU della medesima annualità 2021. Ai fini del calcolo della componente familiare, l’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) può essere assunto dalla attestazione ISEE del genitore richiedente. Per ottenere un risultato attendibile, è sempre preferibile far riferimento all’ISEE che sarà attestato nel 2022.
Il valore riportato dal simulatore sarà quello che effettivamente percepirò?
Il risultato del simulatore dell’assegno unico è assolutamente indicativo. In fase di istruttoria della domanda i dati relativi alla condizione economica e reddituale del nucleo e dei genitori non saranno auto dichiarati, ma verranno prelevati direttamente dall’ISEE presentato.
Lo Studio rimane a disposizione